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Ikea Italia. Dopo la disdetta del contratto integrativo gli scioperi. Ora il lancio del nuovo catalo

Dopo la disdetta del CIA (contratto integrativo aziendale) che Ikea stipula con i rappresentanti dei sui dipendenti da oltre 25 anni, in molte unità operative in Italia sono scoppiate le proteste. Scioperi di 10 giorni consecutivi a Genova, 7 a Padova e Roma, 4 a Napoli, Brescia, Bologna e Firenze. In molti negozi è stato proclamato lo sciopero ad oltranza per tutto o parte del turno di lavoro fino alla fine di agosto, in tutti o quasi è stato comunque proclamato lo stato di agitazione.

Interinali e diffide Nel frattempo Ikea, l'azienda che dichiara 'perdite', assume personale interinale o con contratti a termine o stage per sopperire alle carenze di personale scioperante, una violazione rilevata a cui sono succedute numerose diffide. Dopo questi eventi, molti scioperi si sono concentrati tra il 12 e il 14 agosto con altri che sono continuati fino al giorno 20 compreso, Ikea ha deciso di intervenire con un comunicato per cercare di aprire ad un incontro nei primi giorni di settembre (in allegato).

Pace a termine

L'apertura dell'azienda, come si legge nel comunicato tutt'altro che disteso, è dovuta anche al lancio del novo catalogo, iniziato il 21 agosto. I lavoratori italiani, circa 6200, hanno così deciso di accettare la richiesta di 'deporre le armi' fino al 14 settembre per dimostrare la propria volontà di trovare un accordo che veramente soddisfi entrambe le parti e tuteli i diritti sanciti fino ad oggi.

Coordinamento nazionale

Il prossimo 7 settembre si svolgerà il 'coordinamento nazionale' dei delegati dei vari store d'Italia: l'occasione sarà propizia per raccogliere e condividere le strategie comuni e studiare le risposte ad ogni possibile scenario successivo all'incontro del 14 settembre. Per far ascoltare la voce italiana ad Ikea, è stata redatta ed inviata una lettera standard, che racconta la situazione dei lavoratori ed è in procinto di essere spedita alla casa madre. “Chissà – chiosano i dipendenti – forse una voce potrà rimanere inascoltata, ma 5000 lettere creano un'eco migliore”.


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